Catechesi Quaresima 2024
Sappiamo bene che la Quaresima è un tempo di preparazione alla Pasqua; questo è corretto. Tuttavia, il carattere penitenziale di questi 40 giorni, a volte, ci fa dimenticare che il termine ultimo di questo cammino è la Risurrezione, e poi ancora il dono dello Spirito Santo che apre i nostri sensi alla realtà della risurrezione. Questo per ricordarci che: Quaresima è cammino di risurrezione, dalle tenebre alla luce. Questo è il cammino di ogni uomo.
Non dobbiamo pensare che le tenebre siano riferite, esclusivamente, a situazioni clamorose di chissà quali peccati. A volte e così. Il più delle volte, le tenebre sono situazioni ancora più insidiose perché apparentemente rischiarate da situazioni che diciamo… cosa vuoi che sia!... ma poi…
Quante volte, a quanti di noi, capita di arrivare a sera (che può essere una certa fase della vita) e sentire arrivare un dubbio sul senso delle cose, forse anche della propria vita.
«Chi può esserti più utile?»
È facile prendere come esempio Francesco di Assisi. Anche se un certo immaginario lo vuole vedere particolarmente scapestrato da giovane (un certo genere agiografico, invece lo vede già predisposto alla santità fin dalla nascita in una stalla), la sua vita prima di diventare frate Francesco non era poi così “cattiva”. Era un giovane benestante (non è un peccato), ambizioso (checché se ne dica non è neppure questo un peccato di per sé). Francesco aveva un sogno, diventare cavaliere. Per conquistare questo titolo doveva partecipare ad una battaglia e tornare vincitore. Francesco “bruciava” dal desiderio e per questo, munito di tutto il corredo necessario, parte in direzione di Perugia per partecipare alla battaglia. Da questa battaglia Francesco ne esce sconfitto e catturato in prigionia. Nel 1202-1203 trascorse un anno in carcere. Alla liberazione il suo fisico è minato, ma non il suo sogno. Anzi:
(Passati pochi anni dalla prigionia). Un nobile assisano, desideroso di soldi e di gloria, prese le armi per andare a combattere in Puglia. Venuto a sapere la cosa, Francesco è preso a sua volta dalla sete di avventura. Così, per essere creato cavaliere da un certo conte Gentile, prepara un corredo di panni preziosi; poiché, se era meno ricco di quel concittadino, era però più largo di lui nello spendere. (3Soc 2,5: FF1399).
Siamo nel 1205, Francesco decide di unirsi alla spedizione in Puglia, ma a Spoleto è visitato da un sogno:
[…] mentre stava riposando, nel dormiveglia intese qualcuno che lo interrogava dove voleva andare. Francesco gli espose per intero il suo progetto. E quello: "Chi può esserti più utile: il padrone o il servo?". E avendo lui risposto: "il padrone", quello riprese: "Perché, dunque, abbandoni il padrone per il servo, e il principe per il suddito?". Allora Francesco domandò: Signore cosa vuoi che io faccia? E la voce: "Ritorna nella tua città e ti sarà detto che cosa devi fare" (cfr. 3Soc II, 6: FF 1401).
Troppo spesso, spendiamo le nostre forze per quello che non soddisfa. Ci affatichiamo per quello che non può soddisfare il cuore, e vivendo così, non troviamo pace. Direbbe Francesco: non sperimentiamo la vera Letizia. Non riusciamo a fare esperienza delle benedizioni che il Signore ci dona.
Consideriamo ora un brano in cui Dio stesso parla ai nostri cuori, per farci riflettere sulle nostre vite: Isaia 55,1-3.
1 O voi tutti assetati, venite all'acqua
voi che non avete denaro, venite,
comprate e mangiate; venite, comprate
senza denaro, senza pagare, vino e latte.
2 Perché spendete denaro per ciò che non è pane,
il vostro guadagno per ciò che non sazia?
Su, ascoltatemi e mangerete cose buone
e gusterete cibi succulenti.
3 Porgete l'orecchio e venite a me,
ascoltate e vivrete.
Io stabilirò per voi un'alleanza eterna,
i favori assicurati a Davide.
Come Dio ci descrive
Dio parla con coloro che egli chiama “assetati”. È un'immagine ricorrente nella Bibbia. Ad esempio, nel Vangelo secondo Giovanni (7,37), Gesù proclama con forza:
37b «Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva.
Questa chiamata divina riconosce la profonda sete che risiede nel cuore di ogni individuo, un desiderio che va oltre i confini dei sogni effimeri. Osserviamo che c’è differenza tra sogno e desiderio. Il desiderio, o il desiderare, significa concentrare tutte le energie in direzione di qualcosa di importante in sé e centrale per la propria vita. Desiderio non è, dunque, il cieco impulso o la voglia matta, non è un semplice essere colpiti ed eccitati da ciò che è piacevole qui e ora, ma un aspirare, con tutte le forze, verso qualcosa che vale in se stesso e che l'individuo scopre e vuole al centro della vita e del proprio futuro.
Sempre nel Vangelo di Giovanni (6,35), Gesù rivela di essere il pane della vita, colui che può soddisfare ogni fame e sete spirituale:
35 Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!
Solo in lui, quindi, può essere trovata la vera soddisfazione. Questo concetto viene enfatizzato nel Salmo 36, dove si esalta l'abbondanza dell'amore e della provvidenza divina, il cui torrente di delizie può dissetare l'anima umana.
8 Quanto è prezioso il tuo amore, o Dio!
Si rifugiano gli uomini all'ombra delle tue ali,
9 si saziano dell'abbondanza della tua casa:
tu li disseti al torrente delle tue delizie.
10 È in te la sorgente della vita
Solo Dio può soddisfarci. Perché è così?
L'essenza di questa verità risiede nel fatto che l'uomo è stato creato a immagine di Dio, destinato a vivere in comunione con il suo Creatore. Pertanto, nessuna realtà terrena può appagare appieno il cuore umano, poiché solo Dio può soddisfare completamente i nostri desideri più profondi.
Questo concetto è evidenziato da un Ammonizione di San Francesco, che mette in luce l'importanza dell'umiltà di fronte a Dio e agli uomini. L'umiltà è vista come una virtù preziosa, in grado di sintonizzare l'uomo con la volontà divina e di evitare la trappola dell'orgoglio che porta alla distruzione spirituale.
Beato il servo, che non si ritiene migliore, quando viene lodato ed esaltato dagli uomini, di quando è ritenuto vile, semplice e spregevole, poiché quanto l'uomo vale davanti a Dio, tanto vale e non di più. Guai a quel religioso, che è posto dagli altri in alto e per sua volontà non vuol discendere. E beato quel servo, che non viene posto in alto di sua volontà e sempre desidera mettersi sotto i piedi degli altri (L’umile servo di Dio, Amm XIX: FF 169).
Sembrerebbe che naturalmente cerchiamo soddisfazione altrove piuttosto che unicamente in Dio. Inseguiamo appagamento nelle cose materiali, nell'approvazione degli altri. Persino quando esprimiamo speranza, essa è rivolta esclusivamente a ciò che è tangibile sulla terra. Vivendo in questo modo, i nostri cuori non troveranno mai vera soddisfazione. Continuando su questa strada, la nostra sete non sarà mai placata. Siamo tutti così, alcuni più frequentemente di altri, alcuni di tanto in tanto. Pertanto, è fondamentale ascoltare attentamente ciò che Dio ci sta comunicando in questo passaggio. Sta parlando a noi.
Il comandamento
Dio si rivolge a chi è assetato, e dà un comandamento che è contemporaneamente anche un invito:
1O voi tutti assetati, venite all'acqua
voi che non avete denaro, venite,
comprate e mangiate; venite, comprate
senza denaro, senza pagare, vino e latte (Is 55,1).
Questo comando rivela molto del cuore di Dio. I suoi comandi non sono gravosi. Qui, Dio emana un comando che in realtà è un invito amorevole. Invita coloro che cercano soddisfazioni nel vuoto, ma che rimangono costantemente insoddisfatti, ad avvicinarsi a Lui per trovare vera soddisfazione. Li invita, anzi, li esorta, a recarsi alle acque abbondanti dove tutto ciò che le nostre anime desiderano è disponibile.
Inoltre, notate che ci ordina di comprare e mangiare senza denaro. Possiamo accostarci a Dio e ricevere, anche se non abbiamo nulla con cui pagarlo. Infatti, non abbiamo nulla da offrire e nulla con cui pagare. Non dobbiamo né potremmo farlo. Qual è la nostra condizione di fronte a Dio? In realtà, non possediamo nulla di valore da presentargli. Dobbiamo, anzi, venire umilmente, riconoscendo i nostri peccati.
Quando il testo di Isaia afferma "comprate senza denaro e senza pagare vino e latte", significa che, recandoci da Lui, saremo appagati veramente. Nella Bibbia, il vino e il latte rappresentano ciò che appaga davvero.
Non sprecare, sceglie il vero
2Perché spendete denaro per ciò che non è pane,
il vostro guadagno per ciò che non sazia?
Su, ascoltatemi e mangerete cose buone
e gusterete cibi succulenti.
Si parla di denaro, ma non solo. Il denaro simboleggia il frutto del nostro lavoro, delle nostre fatiche. Ogni sforzo che compiamo per cercare di soddisfare la nostra sete. Spendiamo ogni volta che dedicano tempo a qualcosa. Spendiamo ogni volta che scegliamo una cosa invece di un'altra. Quando desideriamo qualcosa e cerchiamo di ottenerla in qualsiasi modo, sia essa materiale, esperienziale o l'approvazione degli altri, stiamo spendendo.
Esempi di quello che cerchiamo
Molti cercano di soddisfare il proprio cuore cercando l'approvazione degli altri. In realtà, è estremamente costoso cercare l'approvazione altrui. Ma quanto vale davvero? Certamente, può offrire una soddisfazione momentanea, ma non perdura.
È normale cercare soddisfazione nelle cose materiali, ma queste non riescono mai a saziare appieno. Anche quando lo fanno, è una soddisfazione superficiale e fugace. Non appaga mai completamente il cuore. Perciò, se cerchiamo la soddisfazione nel materiale, ci impediamo di trovare la vera soddisfazione.
Ci sono coloro che cercano soddisfazione nell'essere prepotenti, ma anche questo non riesce a saziare il cuore e, peggio ancora, danneggia i veri rapporti.
Un altro modo in cui cerchiamo di appagare il cuore è cercare di venderci bene. Cercando di apparire quello che non siamo. Vivere così, è estremamente faticoso e ci impedisce di riconoscere la nostra dipendenza dagli altri e da Dio.
Queste sono solo alcuni esempi, ma il punto è che, per natura, spendiamo il nostro tempo, le nostre energie e le nostre risorse in molti modi per cercare di soddisfare il nostro cuore, ma sono solo inganni che ci distraggono dalla vera soddisfazione in Dio.
Il cuore di Dio
Dio non vuole che sprechiamo la nostra vita così.
2bSu, ascoltatemi e mangerete cose buone
e gusterete cibi succulenti.
3Porgete l'orecchio e venite a me,
ascoltate e vivrete.
Io stabilirò per voi un'alleanza eterna,
i favori assicurati a Davide.
Il cuore di Dio è straordinario. Abbiamo peccato gravemente contro Dio, eppure, Egli continua a chiamarci ad ascoltarlo affinché siamo riccamente benedetti. Dio desidera riversare su di noi le sue benedizioni. Dio ama salvare, Dio ama benedire. Gesù Cristo dichiara una cosa simile in Giovanni 10,10.
10 Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; ma io sono venuto affinché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.
Cercate l'Eterno
6Cercate il Signore, mentre si fa trovare,
invocatelo, mentre è vicino.
7L'empio abbandoni la sua via
e l'uomo iniquo i suoi pensieri;
ritorni al Signore che avrà misericordia di lui
e al nostro Dio che largamente perdona.
Adesso, in questi versetti, Dio ci esorta a cercarlo, che vuol dire cercarlo con tutto il nostro cuore. Più volte Dio ci esorta a cercarlo con tutto il nostro cuore. Ci esorta ad invocarLo, che vuol dire guardare a Dio, anziché a tutto quello in cui prima abbiamo cercato la soddisfazione.
18 Febbraio
Cercate il Signore mentre si fa trovare (1Cor 13,5).
25 Febbraio
Cerca la gioia nel Signore: esaudirà i desideri del tuo cuore (Sal 37, 4).
3 Marzo
Mi lascerò trovare da voi (Ger 29,1-23).
17 Marzo
Portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo (2Cor 4,10).