Abbiamo visto la sua stella
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Mt. 2, 1-12
Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.
Oggi, cari uomini, sapete tanto sulle mie sorelle! Le avete osservate, studiate, sapete come si formano e come si evolvono, le avete classificate: giganti rosse, nane bianche, a neutroni, quasar, pulsar, supernove e via discorrendo. Ma per conoscere me e il mio mistero, dovete abbandonare per un attimo i vostri telescopi e contemplarmi con il cuore. Perché così hanno fatto quei saggi che ricercavano i segni della divinità nel cielo stellato: hanno percepito, all’interno del mio splendore, una voce amica che li invitava a mettersi in viaggio. Perché era il creatore stesso che parlava attraverso di me, lui che, come dice il salmo, chiama le stelle per nome. Mi ha fatto giocare un po’ a nascondino con i Magi, per mettere alla prova la loro costanza, ed essi non si sono persi d’animo anche quando non mi vedevano. Alla fine sono riapparsa, ma quando sono giunti al Bambino mi sono fatta da parte, contenta del mio servizio: era Lui che ora dovevano contemplare.