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La biblioteca

L’attuale biblioteca storica del convento di Mesma «fu edificata nel 1741, più vasta della precedente», dice lo storico Giuseppe Pagani e «l’anno seguente fu completata con la posa del pavimento di noce e rinnovate le scansie e tutti i serramenti».

Attualmente contiene oltre 5 mila volumi, frutto soprattutto di lasciti in particolare nei primi anni della fondazione del convento (il Vicario foraneo Ferrino di Ameno che era pure canonico all’isola di S. Giulio donò al Mesma, metà della sua biblioteca nel 1630; anni dopo il francescano p. Sinistrari donò alla biblioteca oltre 300 volumi riguardanti diverse materie, soprattutto giuridiche) e successive acquisizioni e volumi qui raccolti da conventi soppressi.

Quella del Mesma è, ovviamente una biblioteca di opere attinenti alla cultura e alla storia del francescanesimo. Così si ritrova l’Opera Omnia di S. Bonaventura e quella di S. Bernardino nella edizione dei padri di Quaracchi, ma anche le stesse opere in edizioni precedenti. Destano particolare interesse numerosi testi ti teologia morale del 1500 e 1600, presenti in buon numero nella biblioteca, accanto ad un discreto numero di cinquecentine.

Tra i “pezzi” degni di essere segnalati vi è la serie dei volumi del “Bullarium franciscanum” opera piuttosto rara da ritrovare nella sua completezza: gli “Annales Ecclesiastici” di Cesare Baronio, un’importante storia della chiesa dalle origini al 1198, in dodici volumi scritta tra il 1588 e il 1593; i “Rerum Italicorum Scriptores” e le “Antiquitates Italicae Medii Aevi” di Ludovico Antonio Muratori; la “Storia di Milano” di Giulini, completa nella preziosa edizione del 1760 ecc.

Di rilevante interesse per la storia locale può essere la raccolta delle particolareggiate mappe catastali settecentesche, riguardanti una ventina di paesi del Cusio.

Meritevole di segnalazione è poi un gruppo di incunaboli tra cui:

DANTE ALIGHIERI, DIVINA COMMEDIA

Si tratta della cosi detta edizione “Nidobeatina” stampata a Milano nel 1477 – 78 a cura nel novarese Martino Paolo Nibbia ( Nidobeatus) e di cui esiste altra copiua nel Museo Civico di Novara. E’ una delle prime edizioni a stampa del poema dantesco , coeva di altre più celebri, come quella veneziana di Vindelino della Spira del 1477, o quella napoletana attribuita allo stampatore Mattia d’Olmutz, anch’essa del 1477, posteriore di solo 5 anni a quella che viene considerata la prima edizione a stampa della Divina Commedia, cioè l’edizione di Foligno di Giovanni Numeister ed Evangelista Angelini che è del 1472.

La “Nidobeatina” reca il commento del Bolognese Jacopo della Lana che intorno al 1328 scrisse uno dei primi importanti commenti all’opera dantesca. Nel testo figurano poi parti del commento di Piero di Dante(1340) e alcune note dello stesso Nibbia. 

ENEA SILVIO PICCOLOMINI. EPISTOLARIO.

È un volume stampato nel 1496 contenente l’epistolario di Enea Silvio Piccolomini, cioè il pontefice umanista Pio II (1458 – 1464). Una lettera del patrizio milanese Ambrogio Archinto precede le 432 epistole raccolte nel volume, ormai molto rovinato e certamente bisognoso di restauro. Enea Silvio Piccolomini, fu presente nella zona del Cusio quando era segretario del Vescovo di Novara Bartolomeo Visconti, intorno agli anni 1430 – 339.

FILIPPO DA BERGAMO. SUPPLEMENTUM CHRONICARUM.

È un volume di 256 fogli più 12 di “tabulae” stampato a Venezia nel 1492 contiene la storia delle origini del mondo fino al 1490. E’ illustrato da belle e numerose silografie.