Nel Nome del Signore
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Numeri 6, 22-27
Il Signore parlò a Mosè e disse:
«Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo:
“Così benedirete gli Israeliti: direte loro:
Ti benedica il Signore
e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto
e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto
e ti conceda pace”.
Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò».
Benedetti nel Nome del Signore… È Dio che penetra e avvolge la vostra vita, la illumina, la custodisce, la riempie di grazia e pace. Perché nel nome è racchiuso il mistero della persona, è la persona stessa che si rende presente, è un programma di vita che si manifesta. I latini dicevano: nomen omen cioè il nome è augurio Prendete me: gennaio…una volta mi chiamavo januarius ,ero il penultimo mese del calendario romano, dedicato a Giano, quella divinità con due facce. Poi c’è stata la riforma e mi hanno messo qui, all’inizio dell’anno, e direi che la scelta, modestia a parte, è azzeccata! Il mio antico patrono aveva una faccia che guardava in avanti e una che guardava indietro, gli avevano affidato la custodia delle porte delle case e delle città, di coloro che entravano e uscivano da quelle che allora si chiamavano januae. E allora anch’io sono qui all’uscita di un anno e all’entrata di un altro, non tanto come protettore, ma piuttosto come umile soglia che vi ricorda quel passo della Scrittura dove il Signore dice: «Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me». Vi auguro che possa capitarvi così tutto l’anno! Ed è anche bello che il mio primo giorno sia dedicato alla Madre di Dio, a colei che viene cantata dalle Litanie come la Janua coeli, la Porta del cielo.