La pietra scartata
fr. Enzo
Mt 21, 33-43
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «…da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo». «Non avete mai letto nelle Scritture: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”? Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».
Grande onore per me che Gesù, citando il salmo 118, prenda la mia immagine per descrivere la sua vicenda di messia rifiutato dagli uomini e poi glorificato da Dio. Ma anche in altri brani della Scrittura faccio la mia comparsa: già Isaia parlava di una pietra angolare posta in Sion, scelta, preziosa, a cui credere per non restare confusi. Pensare a me rende l’idea della saldezza della fede: ma perché non sembri qualcosa di inerte, Pietro mi fornisce anche di anima. Lascio parlare lui: Stringendovi al Signore, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo. Buon lavoro allora!
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