Vennero al sepolcro al levare del sole
fr. Enzo
Mc 16,1-2
Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salòme comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole.
Siamo ritornate dove eravamo l’altro ieri, a questa tomba nuova che Giuseppe d’Arimatea s’era fatta scavare nella roccia e che poi ha destinato a raccogliere il corpo di Gesù. Ha avuto il coraggio di richiederlo a Pilato e ottenuto il suo consenso, l’abbiamo visto trasportarlo qui, assieme al suo amico Nicodemo, avvolgerlo in un candido lenzuolo dopo averlo cosparso di mirra e aloe e depositarlo nel buio della tomba. Infine hanno fatto rotolare la grande pietra rotonda per sigillare l’ingresso del sepolcro, la sentivamo stridere sul terreno. Ora invece è tutto silenzio: siamo sole, gli occhi umidi di lacrime, il cuore colmo di tristezza. Quel Maestro che avevamo seguito dalla Galilea fino a Gerusalemme, che ci aveva affascinate parlandoci del regno di Dio, l’abbiamo visto morire in croce, guardando da lontano dietro il drappello dei soldati romani. Tutto è finito, non ci resta che ricordarlo con venerazione e nostalgia, eppure ora ci torna in mente una sua parola, quando si paragonava al chicco di grano, che se non muore resta solo, mentre invece se si disfa è il preludio di una vita nuova e moltiplicata… Ma… Maria, cosa sta succedendo? Qui vibra tutto…Un terremoto!